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Settembre 2015, 14.00-18.00 - Auditorium
Padiglione Italia
Il CNR ha eccellenze di
ricerca nel settore Bio-Agroalimentare, non solo di alta valenza scientifica ma
con ricadute utili per il benessere dei cittadini-consumatori. EXPO 2015 offre
l’occasione di comunicare come competenze CNR apparentemente distanti,
sviluppate in collaborazione con Università ed altri Enti di Ricerca, possano
essere valide non solo in ambito accademico-scientifico, ma abbiano ricadute sull’alimentazione di ogni
giorno, sulla nutrizione e salute di oggi e del futuro prossimo.



Si è scelto il frutto più
comune e popolare, la mela, per evidenziare come la ricerca, possa arrivare
direttamente sulla nostra tavola, tutelare le nostre scelte alimentari e la nostra
salute. Ogni varietà di mela che consumiamo oggi è frutto di un lavoro di
ricerca. Dagli albori della civiltà si è aspirato ad un cibo migliore, ora
proseguiamo professionalmente questo stesso obbiettivo.

Con questa motivazione si
è iniziato a tracciare un’idea per EXPO 2015 che è divenuta la sequenza delle
relazioni che saranno presentate all’evento:
1) Elisabetta Visalberghi (ISTC-CNR). La scoperta del gusto
della mela può partire addirittura dalle
scelte alimentari delle scimmie, Primati come noi, che possono aiutarci a
comprendere le basi biologiche delle scelte alimentari, prima che quelle
culturali comincino a giocare un ruolo fondamentale. Potremo così capire come
si sviluppano le preferenze personali, le abitudini alimentari e perchè certi cibi
sono "tentacolari".

Guarda questo bellissimo filmato!
2) Marino Niola (Università Suor Orsola Benincasa; Napoli). Anche nella cultura e nella tradizione però
la mela si sviluppa si caratterizza, diventa sempre più appetibile. Un antropologo
può raccontare questa evoluzione, spiegandoci che cosa significa mangiare una
mela oggi. Si chiede infatti al cibo di offrirci non solo nutrimento, ma di
essere un talismano di salute e sicurezza che ci garantisca benessere e
longevità.
3) Claudio Cantini (IVALSA-CNR). Il valore della riscoperta della biodiversità della mela. Le mele antiche aiutano a disegnare un futuro per uno dei frutti più antichi del mondo.
4) Roberto Volpe (SPP-CNR). I
medici-nutrizionisti sottolineano come il
consumo di frutta sia utile e la mela, disponibile tutto l’anno,
rappresenta uno degli elementi più caratteristici delle sane abitudini
alimentari, alla base della prevenzione non solo delle malattie
cardiovascolari, ma anche di quelle oncologiche e, di conseguenza, alla base
della longevità. Roberto Volpe ne parlerà a EXPO:
5)
Franco Biasioli (Fondazione Edmund
Mach, S. Michele all’Adige): Il segreto del successo della mela
è dato dalla croccantezza, dalla dolcezza, dalla succosità, ma anche da un
incredibile patrimonio di aromi. Questi vengono investigati con analisi
tecnologicamente evolute e diffuse come la gascromatografia o altre più
innovative come la spettrometria di massa per iniezione diretta. Questa può
descrivere in tempo reale quali composti volatili-aromatici sono emessi dai
frutti durante la maturazione, la conservazione o addirittura quelli che
stimolano i recettori nel nostro naso durante la masticazione per produrre “il
sapore di mela”. Si vedrà anche come queste tecniche, interagendo con la
genomica e le scienze sensoriali, possano supportare la selezione di nuove
varietà, riscoprire le vecchie e aiutarci a capire i meccanismi che guidano
l’interazione fra prodotti alimentari e consumatori.
6)
Giorgio Sberveglieri (INO-CNR e Università di Brescia). Quando si legge di “naso
elettronico” si può pensare ad un annusatore virtuale in grado di provare
sensazioni, di sostituire l’uomo nella competenza relativa a odori e profumi.
Questa tecnologia è invece uno strumento importante per migliorare i prodotti
alimentari, in questo caso la frutta, per offrire garanzie di genuinità e
sicurezza e comprendere aspetti importanti della qualità.
7)
Veronica Sberveglieri (INO-CNR).
Si può cercare di immaginare come sarà il futuro della mela, pensando agli
stili di vita odierni in cui l’alimento deve essere igienicamente garantito e
semplice da consumare per entrare nel consumo quotidiano. Potremo avere spicchi
di mela già sbucciata protette da un film naturale che ne mantiene sapore,
salubrità e freschezza.
Coordinamento: Stefano Predieri (IBIMET-CNR) :
Conoscere la ricchezza delle varietà di mela italiane, tradizionali e
innovative, che nascondono risorse del passato o propongono nuove opportunità
di consumo, sarà un momento per condividere la “mela al giorno” in tutte le sue
gradevoli sfaccettature. Conosciamo le mele tramite le competenze dei
produttori, con il contributo di
assaggiatori, addestrati per essere “sommeliers delle mele” per
comprendere quali elementi sensoriali comunicano l’eccellenza per un territorio,
una zona di origine, una tecnica di coltivazione, una nuova varietà! Gli studi
coinvolgono sempre più i consumatori, anche la consumer science è una
disciplina scientifica, molto sensibile in quanto consente di apprezzare le
abitudini, le aspettative e le
preferenze nei confronti del cibo. Informazioni sempre di pubblica utilità, in
particolar modo quando affrontano problematiche legate alle abitudini
alimentari dei giovani o alle esigenze della popolazione anziana.
La mela è in questo percorso il simbolo, da rinvigorire, di genuinità,
salubrità e cultura alimentare. La ricerca del CNR IBIMET si apre nel modo più
ampio alle collaborazioni interdisciplinari, come nutrimento per una ricerca che non rimane chiusa nei
laboratori ma dai frutteti arriva alla tavola, dove l’aspettano le radici
dell’EXPO: l’eccellenza della tradizione
italiana di comprendere il gusto e proporlo al mondo